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GRUNE LINIE di Giancarlo Barzagli a Bucine
SULLE TRACCE DELLA “LINEA GOTICA”,
PROGETTO FOTOGRAFICO E RACCONTO
DI GIANCARLO BARZAGLI
domenica 12 luglio . BUCINE (AR) . Circolo ARCI – dalle ore 19
Ancora la memoria, a settant’anni dalla Liberazione e il festival Orientoccidente torna sulle tracce della Linea Gotica, anzi Grüne Linie (Linea Verde in tedesco) che è il nome più “elegante” che Hitler avrebbe voluto dare a quel fronte di inutile barriera nazista. Domenica 12 luglio, a partire dalle ore 19, presso il Circolo Arci di Bucine verrà presentato il progetto fotografico e il racconto di Giancarlo Barzagli, in una situazione di convivio (con la cena a base di buon cibo autoprodotto a cura del gruppo di acquisto solidale Gasarci), musica e parole resistenti.
Chiamarla “linea verde” al posto dell’altisonante Linea Gotica era un goffo tentativo di minimizzare le conseguenze dell’imminente sfondamento che avrebbero operato le forze alleate sull’ultimo baluardo dell’occupazione tedesca in Italia. Il fotografo Barzagli presenta una chiave di lettura che invita a entrare nel dietro le quinte della Storia, dove i grandi avvenimenti si mescolano alla vita comune: l’incontro con il partigiano Bruno e la sua testimonianza, la lettura del libro “Quelli che non si arresero” di Luciano Bergonzini giornalista della 36 brigata Garibaldi Bianconcini: percorrere i monti dell’Appennino Tosco-emiliano (dove Barzagli vive), fotografarli e ricercare materiale d’archivio nei vari musei della Resistenza.
Lontano da ideologie e falsi miti ci racconta quindi la guerra di Liberazione come movimento di persone che, in tempi e luoghi circoscritti, sono riuscite a dare vita a una società basata sulla solidarietà dove idee diverse convivevano nel dialogo e nell’arricchimento reciproco. Una lezione che purtroppo abbiamo dimenticato troppo in fretta e dalla quale avremmo molto da imparare.
L’iniziativa è realizzata dal Circolo ARCI di Bucine – GASARCI
INGRESSO LIBERO, ma la cena auspicherebbe un contributo di 5 € per sostenere il Circolo Arci.
incontro con FRANCO CARDINI a Figline Incisa Valdarno – Perlamora Festival
AL PERLAMORA FESTIVAL:
INCONTRO CON FRANCO CARDINI
SULLA STORIA DEL MEDITERRANEO
venerdì 10 luglio . INCISA FIGLINE VALDARNO . Perlamora (località Pavelli) – ore 21.30
Venerdi 10 luglio alle ore 21,30, al Perlamora festival (Figline Valdarno, Località Pavelli) ci sarà la “lezione magistrale” sulla storia e l’attualità del Mediterraneo con Franco Cardini che presenta il suo libro “Il grande Blu” – Il Mediterraneo, mare di tesori, avventure, sogni, commerci, battaglie”, pubblicato da Nuova Editoriale Florence Press. Introdotto dallo storico Gianni Bonini.
Franco Cardini, uno dei maggiori esperti europei delle crociate e della storia medievale, si cimenta in una rilettura storica e civile del Mediterraneo, il continente liquido di Braudel, le sue vicende umane, i conflitti etnici e religiosi, l’eterna lotta per il predominio: insomma una sintesi storica che si dipana tra i mille capitoli della sua rottura-unità che non conosce tregua da oltre seimila anni, fin dai tempi in cui i primi fragili vascelli piatti senza chiglia cominciarono a solcarlo.
La serata fa parte del programma di Orientoccidente manifestazione valdarnese di “musica e culture migranti”, giunta quest’anno alla sua XI edizione.
Tutti gli incontri del Festival si svolgeranno alle ore 21,30 al Teatro dei Diritti di Perlamora.
[ a cura del Centro Culturale Storico Agricolo di Perlamora . in collaborazione con il Comune di Figline valdarno
direzione artistica: Giorgio Torricelli – info: 055.951904 – festival.perlamora@yahoo.it ]
INGRESSO LIBERO
NOTE NOIRE in concerto a Loro Ciuffenna
LE MUSICHE NOMADI DI NOTE NOIRE A LORO CIUFFENNA
mercoledì 8 luglio . LORO CIUFFENNA (AR) . piazza Matteotti – ore 21.30
Secondo importante concerto per il Festival Orientoccidente. Nel centro di Loro Ciuffenna, in piazza Matteotti, mercoledì 8 luglio alle ore 21.30, sarà di scena Note Noire. Un quartetto di ottimi musicisti fondato nel 2005 sull’idea di far convergere brani di repertori eterogenei in uno stile molto personale. In particolare i suoni e le forme delle tradizioni zigane che hanno percorso l’Europa nel Novecento: dalle czardas ungheresi al valse musette, passando per lo swing, le hora rumene, i canti albanesi. Ma non solo, il progetto è di mescolare molte delle musiche del Mediterraneo in un quartetto, dove risuonano il jazz manouche di Django Reinhardt ed echi del Sud, i suoni dei Balcani e l’improvvisazione, il rebetiko greco ma anche ricordi di Cuba. Laddove le traiettorie nomadi incrociano quelle delle musiche mitteleuropee.
La musica è il guado possibile tra sfere così inconsapevolmente collegate da tradizioni sonore conservate e riposte nelle abili, preziose mani dei musicisti zigani. Ma la musica non è mai pura conservazione e sempre trova la propria strada… come fa l’acqua, come fanno i popoli quando per necessità si muovono. La ricerca sonora di Note Noire parte dai suoni degli ensemble di Django Reinhardt, vero e proprio traghettatore della musica europea verso il jazz nel periodo tra le due guerre, ma, allo stesso tempo, vettore di un’enorme quantità di timbri ed espressioni tipici della tradizione dei popoli del Vecchio Mondo; dalle corde del rebetiko di Markos Vamvakaris per spingersi fino ai violini zigani dell’orchestra di Sandor Lakatos e alle più familiari composizioni di Goran Bregoviç o alla rispocerta di uno imprevedibile Ottorino Respighi. Ma il quartetto inevitabilmente apre questi patrimoni a soluzioni figlie del suo tempo. La presenza del violino cubano di Ruben Chaviano mischia ulteriormente le carte a disposizione, sviluppando il discorso musicale con una pronuncia latina.
Note Noire hanno due album all’attivo, il secondo “Oltreconfine” è uscito adesso, contiene molti brani originali ma sempre ispirati a suoni e colori di anrtiche tradizioni, e verrà presentato proprio durante il concerto a Loro Ciuffenna. Note Noire sono una delle formazioni più rinomate a livello internazionale della scena musicale gypsy, un successo maturato sui palchi dei più importanti festival e teatri d’Europa: dalla Royal Albert Hall di Londra al Rhino Jazz Festival di Lione, al Jeff Festival in Slovenia. Con Ruben Chaviano (violino e noto anche per la sua collaborazione con Banda Improvvisa, Cantierranti e Alta Madera); Roberto Beneventi (fisarmonica); Tommaso Papini (chitarra); Mirco Capecchi (contrabbasso).
[ Comune di Loro Ciuffenna > produzione Orientoccidente – in collaborazione con Filarmonica G. Verdi di Loro Ciuffenna ]
INGRESSO LIBERO
LA NOSTRA MEMORIA INQUIETA – cinque film in pellicola a San Giovanni Valdarno dal 6 luglio al 3 agosto
UN CICLO DI FILM IN PELLICOLA
PER RICORDARE LA LIBERAZIONE
Il Comune di San Giovanni Valdarno, il Cine Club Fedic e l’ANPI Valdarno, nell’ambito del Festival Orientoccidente organizzano una rassegna cinematografica in cinque film in pellicola dedicata al Settantesimo della Liberazione. Si tratta de “La nostra memoria inquieta” e i film, che tracciano un percorso che va dall’avvento del fascismo all’Italia del dopoguerra, saranno proiettati in Piazza Cesare Battisti (vecchie mura), alle ore 21.30. Si comincia lunedi 6 Luglio con “La marcia su Roma” (1962)con Ugo Tognazzi e Vittorio Gassman e la regia di Dino Risi. Lunedi 13 Luglio il film di Nanni Loy “Un giorno da leoni” (1961) con Renato Salvadori, Tomas Milian, Nino Castelnuovo. Lunedi 20 Luglio sarà il momento di una importante particolarità, una rarità per gli appassionati di cinema: la proiezione dell’edizione americana di “Roma Città aperta”, in italiano ma con i sottotioli in inglese. “Open City” è il titolo che venne dato dai distributori di oltreoceno al capolavoro di Roberto Rossellini interpretato da Anna Magnani e Aldo Fabrizi. Lunedi 27 luglio verrà proiettato “Il federale” (1961) con Ugo Tognazzi e Georges Wilson e regia di Luciano Salce, mentre lunedi 3 agosto la serie di concluderà con il film “Una vita difficile” di Dino Risi (1961) con Alberto Sordi e Lea Massari.
La particolarità della rassegna, in un mondo ormai completamente digitale, saranno le proiezioni tutte in pellicola super 8 e 16 mm, realizzate a cura di tre grandi appassionati come Alessandro Elmetti, Alberto Vangelisti e Stefano Bianchini.
Ingresso libero.
MASSIMO ZAMBONI con “L’eco di uno sparo” a Castelnuovo dei Sabbioni
SI COMINCIA A CASTELNUOVO DEI SABBIONI,
CON MASSIMO ZAMBONI,
NEL SEGNO DELLA MEMORIA
sabato 4 luglio . CASTELNUOVO DEI SABBIONI – CAVRIGLIA (AR) . MINE – Museo delle miniere – ore 21.30
Il Festival Orientoccidente apre la sua undicesima edizione con il ricordo e inizia il suo viaggio, com’è ormai tradizione, dal Museo delle miniere di Castelnuovo dei Sabbioni, sabato 4 luglio. E’ il giorno degli eccidi nazifascisti che infiammarono il comune di Cavriglia nel 1944. Orientoccidente, per l‘occasione, propone un racconto molto particolare, che vuole essere anche un momento di riflessione. E’ il reading di Massimo Zamboni, chitarrista e compositore della mitica band punk rock italiana CCCP e poi degli altrettanto fondamentali CSI, tratto dal suo nuovo libro “L’eco di uno sparo”, pubbicato da Einaudi. E’ anche un concerto dove alla parola scritta e recitata viene abbinata una parte musicale: un “cantico delle creature emiliane”. E’ la guerra appena finita in una storia familiare. Massimo Zamboni fa i conti con l’assassinio del nonno fascista da parte dei Gap, è la storia di Ulisse e “dei suoi sparatori che si spararono tra loro”. Si ripercorre una vicenda intrisa di sangue e di contraddizioni della terra emiliana “dove ogni sparo da precedenti spari è generato e a sua volta genera spari successivi”. E’ la Liberazione che fu anche inevitabile guerra civile.
Cosí è per chi cerca di capire le ragioni del sangue, quando il sangue degli oppressori si mescola a quello degli oppressi. La terra emiliana – terra contadina, di utopie socialiste, di vacche in salute – grida forte. E l’eco degli spari accompagna Massimo Zamboni nella sua indagine attraverso il tempo: quando legge i documenti della polizia partigiana nel modesto archivio parrocchiale di campagna, quando va a trovare i parenti superstiti sulle colline reggiane, quando visita la casa dei fratelli Cervi – sette, come sette erano i fratelli del bisnonno Massimo. Perché la memoria va trasmessa, e «tocca ai nipoti tramandare, sottraendo ai genitori un compito che non avrebbero potuto svolgere con giustezza». Una storia che chiedeva di essere raccontata, rimasta sepolta insieme alle tante storie rimosse di questo paese. Un libro sofferto, inconsueto, che è insieme una presa d’atto, un amaro bilancio e una terrestre ballata incantatrice.
La parte musicale è curata dallo stesso Zamboni e vede la partecipazione di due importanti musicisti: Emanuele Reverberi (Giardini di Mirò, Bandadiquartiere, al violino e tastiere) e Cristiano Roversi (Moongarden ed etichetta Aratro al basso e allo Stick).
Prima del concerto il sindaco Leonardo Degli Innocenti O Sanni consegnerà la Costituzione della Repubblica Italiana a tutti i neomaggiorenni del comune di Cavriglia. L’ingresso è gratuito.
Eccoci! con l’undicesima edizione di Orientoccidente.
Eccoci!
con l’undicesima edizione di Orientoccidente.
Grazie alla Regione Toscana (sulla fiducia), alla Provincia di Arezzo e soprattutto agli Assessorati alla cultura dei Comuni valdarnesi. Senza la premura di quest’ultimi nulla sarebbe possibile. Grazie anche ai preziosi sponsor che condividono il progetto. Grazie alla straordinaria rete di collaborazioni. Al nostro staff. E vogliamo ringraziare anche i nostro amici di Officine della Cultura, fondatori con noi di questo progetto, che da quest’anno non faranno più parte dell’organizzazione del festival, ma con cui continueremo a collaborare (in generale e soprattutto all’interno del Link Festival).
Lo sappiamo, di solito si ringrazia alla fine (e non mancheremo di farlo), ma una manifestazione complessa, dalle sostanziose dimensioni come Orientoccidente, ha nella sua fase preparatoria il momento più impegnativo. E per chi ne firma la direzione – anche questo si sa! – vedere il programma fatto è una sensazione molto simile alla fine di un incubo…
Perché Orientoccidente è prima di tutto un progetto culturale. Bella musica, parole e immagini. Bellezza dei luoghi. Partecipazione. Ma non è una “normale rassegna” di eventi. Ogni anno ci vuole un’idea… E quest’anno l’idea è “la libertà” e il “paziente lavoro di rammendo della specie umana”. Una stupenda espressione! Ce l’ha segnalata Stefano Beccastrini. Viene da un ragionamento di Roberto Rossellini di diversi anni fa (ma poco è cambiato): “La situazione obiettiva del nostro pianeta (aumento vertiginoso della popolazione mondiale, dramma ecologico, accumulo di armi di sterminio di massa, crisi del sistema economico sociale) impone attualmente di stabilire un paziente lavoro di rammendo della specie umana”. Stefano chiosava: “Chiunque lavori invece non a ‘rammendare’ ma a ‘scucire’ ulteriormente (incoraggiando fondamentalismi, fanatismi, razzismi, sciovinismi, nazionalismi vari) la specie umana, va isolato, messo al bando – almeno ideologico, culturale, simbolico – dalla società civile e dalla specie umana medesima”. “Je suis…” è quindi il sottotitolo. La libertà di espressione, di pensiero, di movimento, come atto di affermazione della propria identità nel rispetto e nella voglia di conoscere le identità altrui.
Orientoccidente 2015 racconterà quindi le storie del mondo, attraverso le parole e la musica del mondo. Si inizia, come è ormai tradizione, il 4 luglio (e si ricordano gli eccidi nazifasctisi e il Settantesimo della Liberazione) nel borgo di Castelnuovo dei Sabbioni con Massimo Zamboni (CCCP, CSI) con il reading musicale “L’eco di uno sparo”. Il festival continua l’8 luglio a Loro Ciuffenna con il jazz manouche di Note Noire; il 10 luglio al Centro Perlamora di Figline Valdarno ci sarà l’incontro con Franco Cardini “Il mare blu”, il nostro martoriato Mediterraneo; il 12 luglio a Bucine il reading ”Grune Linie” di Giancarlo Barzagli (e ancora la Liberazione…); il 14 luglio a San Giovanni Valdarno il ritorno della notte della taranta con lo straordinario Canzoniere Grecanico Salentino; e poi due giorni per De Andrè: il 15 a Pergine Valdarno la proiezione del film “Faber in Sardegna” e il 16 luglio a Montevarchi un inedito concerto acustico di Cristiano De André; 19 luglio all’Anfiteatro di Ginestra di Montevarchi Diesis Teatrango presenta “Segni e parole di genti e paesi”; 22 luglio a San Giovanni Roberta Biagiarelli presenterà il suo monologo “A come Srebrenica” (a vent’anni da un eccidio che ha segnato l’Occidente); 24 luglio a Traiana, nel comune di Terranuova Bracciolini, la Casa del Vento con Francesco Moneti; 25 luglio a Reggello, in piazza Potente, il nuovo progetto di Banda Improvvisa; domenica 26, a Pulicciano il pranzo musicale di Companatica Migrante con la band Secondo Appartamento; 28 luglio ad Ambra un’edizione speciale di Baro Drom Orkestar; 5 agosto in piazza Liberazione a Terranuova Bracciolini due magnifiche voci di donne: Ginevra Di Marco ed Elena Ledda, la Toscana e la Sardegna; giovedì 6 agosto festa finale a Loro Ciuffenna con i ritmi latino-americani di Forrò Miòr. E poi la rassegna cinematografica “La nostra memoria inquieta” a San Giovanni Valdarno (ancora dedicato alla Liberazione), i video di The Zest, la collaborazione con il Perlamora Festival di Figline e Incisa Valdarno, con il Traiana Summer Fest, con Slow Folk 7 – Suoni di Terra Madre.
Mi sembra che sia tutto… più o meno.
Quindi: che le idee si liberino e la musica (e tutto il resto) cominci!
Buon ascolto e buona visione,
giampiero bigazzi
#orientoccidente2015
Conclusa la decima edizione del Festival Orientoccidente: grazie a tutti!
Con la pubblicazione su youtube del sesto video della serie “The Zest Of Minute”, dedicata agli artisti e ai luoghi del festival, si è ufficialmente conclusa la decima edizione di Orientoccidente. I video curati da Pierfrancesco Bigazzi e Mattia Calosci (con The Gang, Frankie Chavez, exCSI, Shel Shapiro, la Banda Improvvisa e, infine, Riccardo Tesi & Bantitaliana) sono stati uno degli eventi più originali di un festival che, al suo decimo – fondamentale – giro d’orizzonte, ha voluto confermare la sua vocazione a non voler essere una semplice rassegna di musica, ma un progetto culturale, attento alle realtà in cui si svolge, vigile rispetto al mondo, disponibile alle contaminazione fra i generi e le forme di comunicazione.
Mai come quest’anno Orientoccidente è stato infatti un festival di musica, ma anche di parole, di teatro, di immagini.
Sui vari palcoscenici nei comuni di Cavriglia, San Giovanni Valdarno, Montevarchi, Terranuova Bracciolini, Pergine Valdarno, Bucine, Loro Ciuffenna, Figline Valdarno si sono svolti 13 eventi principali (più i sei mini concerti acustici e informali per The Zest) con circa 130 fra musicisti, tecnici, attori (difficile ricordarsi con precisione quanti erano con l’OMA, con Diesis Teatrango, con Banda Improvvisa…).
Davanti a piazze gremite (spesso nonostante il tempo avverso…) con un pubblico che complessivamente ha superato le 8.000 unità.
Con la rete Orientoccidente Network gli eventi sono diventati oltre 30 e di questo ringraziamo il Traiana Summer Fest, Slow Food 6 – Suoni di Terra Madre, l’Antico Teatro Stabile del Meriggio, il Perlamora Festival. Tutte manifestazioni con cui abbiamo attivamente collaborato e con cui si sono saldati intenti e obbiettivi. Un patrimonio che dimostra la ricchezza culturale del nostro territorio e che dovremo coltivare e integrare con maggior convinzione nei prossimi anni.
Ringraziamo prima di tutto i musicisti e gli artisti intervenuti che hanno voluto capire e condividere i propositi che hanno animato il nostro lavoro.
E ringraziamo il numeroso pubblico che (come ogni anno da dieci anni) ci ha seguito e aiutato a capire cosa dovevamo fare.
Ringraziamo i tecnici di Music Factory Live.
Gli sponsor (Unicoop Firenze, Estra, Coingas, Publiacqua, Coop Centro Italia) che ci hanno sostenuto.
I media che hanno voluto raccontare quello che stavamo raccontando.
Le varie, tante, associazioni e cooperative che hanno condiviso con noi il progetto.
La Regione Toscana e la Provincia di Arezzo. E soprattutto gli Assessori, gli Assessorati alla Cultura e le strutture tecniche dei Comuni del Valdarno.
Senza di loro, come ogni anno da dieci anni, sarebbe stato veramente impossibile realizzare Orientoccidente.
Ringraziamo infine noi stessi, le persone che lavorano con Materiali Sonori e con Officine della Cultura.
Come è capitato altre volte in tutto questo tempo che ci separa dall’ormai lontano 2005, il festival che racconta le culture e le musiche migranti, si è svolto mentre nel mondo s’infiammavano scenari di guerra e di disperazione. Non solo le vicende dei popoli che arrivano alle nostre coste con le loro vite di angoscia e di speranza, ma anche le guerre in Ucraina, in Siria, in Iraq e soprattutto l’ennesimo conflitto israeliano-palestinese.
Orientoccidente non è stato sordo e cieco rispetto a tutto questo e spesso le sue serate sono diventate momento di riflessione e di protesta.
Riconfermando il suo essere, attraverso le arti, portatore della cultura della pace.
Questa è la cosa di cui, a conti fatti, siamo più orgogliosi.
Arrivederci all’11.
giampiero bigazzi
ORIENTOCCIDENTE
LA PERFORMANCE DELLO SCRITTORE GIUSEPPE CULICCHIA CONCLUDE LA DECIMA EDIZIONE DI ORIENTOCCIDENTE
sabato 2 agosto . LORO CIUFFENNA (AR) . Al Meriggio località Pian della Fonte – ore 18
Sabato 2 agosto, al Meriggio, località Pian della Fonte, nel comune di Loro Ciuffenna, alle ore 18, si svolge l’ultimo evento della decima edizione del Festival Orientoccidente. Ed è un evento particolare: “Franca & Giuseppe”, e cioè l’attrice Federica Mafucci e lo scrittore torinese Giuseppe Culicchia presentano “Tutti giù per terra remixed”. Cosa ci fa un clown con uno scrittore? Semplice: sovverte tutte le regole della classica presentazione libraria, dando vita all’Anti-Presentazione. Tra letture corroboranti e gag esilaranti, un reading spettacolare del tutto fuori dagli schemi, nell’insolito scenario di un piccolo teatro sulle pendici del Pratomagno. A venti anni esatti dal suo debutto in libreria con “Tutti giù per terra” (da cui venne tratto il film di Davide Ferrario proprio con i CSI, che sono stati fra i protagonisti del Festival), Giuseppe Culicchia ritorna sul “luogo del delitto” e ce lo racconta nel modo più inusuale.
Una iniziativa realizzata in collaborazione con Cooperativa Betadue. Ingresso gratuito.
Per prenotarsi per la fantastica cena sulla montagna delle 20, Al Meriggio: 055.9173216 – 345.2506174
FUORI DAL POZZO e I SUONI DEL MONDO CON LA CHITARRA DI MINO CAVALLO
mercoledì 30 luglio . FIGLINE VALDARNO (FI) . Perlamora > loc. Località Pavelli
FUORI DAL POZZO pensare le differenze come ricchezza e valore.
Presentazione del nuovo progetto di Enrico Fink, Arlo Bigazzi & Cantierranti.
Parole, musica, video con Enrico Fink, Arlo Bigazzi e Marco Furelli.
Presenta Giampiero Bigazzi direttore del festival Orientoccidente, interviene Enzo Brogi consigliere Regione Toscana.
Incontri di letteratura e musica. A cura del Centro Culturale Storico Agricolo di Perlamora, in collaborazione con il Comune di Figline Valdarno
[ produzione Orientoccidente 2014 ]
giovedì 31 luglio . BUCINE (AR) . Anfiteatro del Teatro Comune – ore 21.30
I SUONI DEL MONDO CON LA CHITARRA DI MINO CAVALLO
Dal flamenco al tango, alla bossa nuova, alle sperimentazioni elettroniche, ai suoni del Mediterraneo e di ogni sud del mondo: giovedì 31 luglio, a Bucine, Anfiteatro del Teatro Comunale ore 21.30, è si scena il trio Sertao del chitarrista Mino Cavallo con Amedeo Ronga al basso ed Ettore Bonafé alle percussioni e vibrafono. Una world music che spazia con naturalezza dall’America Latina al jazz (più come riferimento culturale che come “genere”), utilizzando un’ampia varietà di sonorità acustiche, elettriche e digitali. Ma non ci sono provenienze geografiche definite e le contaminazioni diventano modello nel progetto “Sertao” di Mino Cavallo e dei suoi compagni d’avventura. Un tutto universale in splendida antitesi con i nuovi muri della separazione che spesso ritornano anche nei linguaggi e nella vita.
Già al fianco di Franco Cerri, Matthias Schubert, Marco Tamburini e Trilok Gurtu (memorabile il suo concerto con il grande percussionista indiano a San Giovanni Valdarno per Orientoccidente 2008), Mino Cavallo è il fondatore del trio Alta Madera. In attività da oltre trent’anni ha diretto il quintetto acustico di Gabriella Ferri, ha collaborato con l’organettista Riccardo Tesi ed il percussionista Alfio Antico, e collabora con Banda Improvvisa e con l’ensemble Cantierranti. Gran cultore delle “mescolanze musicali” spazia tra i generi, utilizzando una grande varietà di sonorità acustiche, elettriche e guitar synt.
Un evento organizzato in collaborazione con il Circolo Arci e il teatro Comunale di Bucine. Ingresso libero.
[ una produzione originale Materiali Sonori – Orientoccidente 2014 ]
dall’OMA con SHEL SHAPIRO a RICCARDO TESI & BANDITALIANA: la settimana di fuoco di #orientoccidente10
mercoledì 23 luglio . Terranuova Bracciolini . Piazza Liberazione . ore 21.30
SHEL SHAPIRO
& OMA-ORCHESTRA MULTIETNICA DI AREZZO
direzione di ENRICO FINK
Per la decima edizione del festival il partner eccezionale dell’Orchestra Multietnica di Artezzo è David Norman Shapiro detto Shel, icona della musica beat anni Sessanta ma anche produttore, attore e attento conoscitore della musica italiana e internazionale, dall’essere stato il cantante dei mitici Rokes al progetto “Sarà una bella società” di Edmondo Berselli, al recente ruolo di Caifa nel celebre “Jesus Christ Superstar”. E l’OMA troverà in lui un curioso interlocutore e riconfermerà la sua vocazione al meticciato musicale: un bell’esempio di come la musica possa unire racconti diversi in un’unica piccola grande storia universale. L’ingresso è libero. In caso di pioggia il concerto avrà luogo presso l’Auditorium Le Fornaci.
[ produzione Officine della Cultura – Orientoccidente ]
giovedì 24 luglio . San Giovanni Valdarno . Piazza Masaccio
LE PAROLE DELLA MEMORIA
SETTANT’ANNI DALLA LIBERAZIONE DI SAN GIOVANNI VALDARNO
testimonianze, storie, racconti
appunti per un documentario sulla Liberazione
e le canzoni di LETIZIA FUOCHI con FRANK CUSUMANO & ARLO BIGAZZI
e la partecipazione straordinaria di ANTONIO SUPERPIPPO GABELLINI
[ in collaborazione con ANPI Valdarno e la Presidenza del Consiglio Comunale di San Giovanni Valdarno – produzione Orientoccidente ]
venerdì 25 luglio . Traiana – Terranuova Bracciolini . Traiana Summer Fest
LE PAZZE SUL FIUME
“Arcipelago Ivan vita, donne ed emozioni di Ivan Graziani” . ore 19.30
+ BARO DROM ORKESTAR . ore 21.30
[ in collaborazione con Associazone Dritto e Rovescio ]
sabato 26 luglio . Traiana / Terranuova Bracciolini – ore 6.15
ALBA (celtica) nella VIGNA
concerto per arpa e voce con GIULIA PETRIOLI
[ Traiana Summer Fest – a cura di Associazione Dritto e Rovescio ]
sabato 26 luglio . Montevarchi . Parco d’Are Bum Bum Ga’ (Loc. Ossaia)
la BANDA IMPROVVISA feat. Carmelo Librizzi
al Parco D’Arte Bum Bum Ga’ di CARMELO LIBRIZZI
dalle ore 17 in poi > apericena a cura del Des Amis – Montevarchi
[ produzione Orientoccidente ]
domenica 27 luglio . Loro Ciuffenna / Al Meriggio – ore 17.30
FUOCHI & FRANK “Don’t worry, be hippy – canzoni in libertà”
[ Antico Teatro Stabile del Meriggio – a cura di Cooperativa Beta ]
domenica 27 luglio . San Pancrazio . ore 21
Il teatro di Paglia
ore 20,00 cena su prenotazione
[ Slow Folk 6 – 2014 a cura di Slow Food Colli Superiori del Valdarno ]
lunedì 28 luglio . Pergine Valdarno . Piazza del Comune
RICCARDO TESI & BANDITALIANA
Riccardo Tesi (organetto); Maurizio Geri (voce, chitarra);
Claudio Carboni (sax); Gigi Biolcati (percussioni).