Orientoccidente 2006
ORIENTOCCIDENTE 2006
Tradizioni e mescolanze oltre le frontiere
“Chi trova dolce la propria patria è solo un tenero dilettante.
Chi trova dolci tutte le patrie s’è già avviato sulla strada giusta.
Ma solo è perfetto chi si sente straniero in ogni luogo”.
Ugo da San Vittore (1096-1141)
Il viaggio di Orientoccidente continua nei territori della molteplicità musicale e culturale, alla ricerca di quelle potenzialità che fanno delle mescolanze (di suoni, parole, immagini) il cuore del proprio essere. Alla ricerca degli altri che risiedono in noi. Delle identità e delle tradizioni in movimento. Della tendenza universale al nomadismo e, allo stesso tempo, dell’amore per le proprie radici.
Orientoccidente anche quest’anno ritorna ad affrontare un’idea di musica come confronto fra culture diverse, come veicolo di pace e di solidarietà. Il filo conduttore sono i legami con le proprie tradizioni (con molta attenzione per quelle italiane, dal sud al centro, e anche per le voci femminili) e la volontà di mescolarle con il mondo: la consapevolezza di assumere il meticcio come valore. Il ritorno al proprio sapere, ma contro la ghettizzazione delle identità. Musiche popolari che in vario modo, libere da vincoli retorici, partono dai sentimenti più profondi della propria terra per volare oltre i confini dei nuovi recinti culturali. Memoria e non (ancora) conosciuto. Un percorso di nuove migrazioni, umane e culturali.
Un’impostazione che riconferma la tendenza alla contemporaneità di Orientoccidente, sensibile agli eventi di oggi, ai possibili confronti di suggestioni e di suoni, all’idea di superare anche con la musica il ricatto dell’appartenenza.
VAGA L’AM
“Non c’è nulla di più evidente di ciò che è poco visibile…”. Vague à l’âme… l’anima che vaga libera… in continua trasformazione… Anima che fugge come animale spaventato, che vaga senza meta… perché in nessun luogo riesce a sentirsi a casa. Viaggiando in quel territorio di confine fra post-rock e musica popolare, e sfiorando molte altre sonorità, innestate l’una sull’altra fino a creare una materia nuova, sempre più originale, VAGA L’AM è un progetto di LORENZO ESPOSITO FORNASARI (voce e leader della band bolognese Transgender) e di Isabel Preuilh. Un ensemble che passa dall’improvvisazione alle tradizioni popolari, riaprendo anche pagine della storia del rock italiano più recente, insieme alle voci di rilevanti personaggi come GIOVANNI LINDO FERRETTI (Pgr, Csi) e di MARA REDEGHIERI (Ustmamò). Un elegante percorso musicale ricco di intriganti atmosfere e di ricordi condotto da un gruppo che è un buona sintesi della musica italiana di oggi: GIONATA COSTA (violoncello) e ANDREA COSTA (violino) di Quintorigo; CLAUDIO ZAPPI (clarinetto) di Mazapegul; LUCA CAVINA (basso) e PAOLO MONGARDI (batteria) di Transgender; FABRIZIO CABITZA (percussioni) di Bottega Bologna; RAFFAELLE PINELLI (organetto) della Bosio Big Band.
martedì 18 luglio- Montevarchi – piazza Varchi
TARAF DE HAIDOUKS
Anche quest’anno il nostro festival ha come ospite d’onore una delle più celebrate formazioni della tradizione gitana. IONITSA (fisarmonica), MARIUS (fisarmonica), IONICA (cymbalum), CALIU (violino), COSTICA (voce, violino), VIOREL VLAD (contrabbasso), ILIE IORGA (voce), POSALAN (voce, violino), MARIN P. MANOLE (voce, fisarmonica), ROBERT GHEORGHE (violino), GHEORGHE FALCARU (flauto), FILIP SIMEONOV (clarinetto): TARAF DE HAIDOUKS sono come una grande famiglia e vengono dalla Romania. Hanno reso famoso nel mondo il piccolo villaggio di Clejani, 40 km a sud di Bucarest, dove la comunità e la musica dei rom hanno diritto di cittadinanza speciale, come l’antica arte dei lautari. E hanno dovuto aspettare la caduta di Ceaucescu per mettersi sulla strada e farsi una robusta fama internazionale, condita di premi, collaborazioni prestigiose e un’ampia platea di fans. Gli Haidouks erano i banditi della Romania feudale, prendevano ai ricchi per donare ai poveri, una sorta di Robin Hood transilvanici: oggi sono una musica ribalda e commovente allo stesso tempo, sfrenate cavalcate strumentali o romantiche canzoni o avvincenti storie collettive che dei loro magnifici strumenti han fatto ancora ali per l’avventura.
giovedì 20 luglio – San Giovanni Valdarno – piazza Masaccio
CIBELLE
In un festival dedicato alle musiche migranti, CIBELLE CAVALLI BASTOS è un’eccellente sintesi. I suoi nonni paterni partirono più di un secolo fa da un paese del Veneto per il Brasile, dove Cibelle è nata e dove ha cominciato a fare musica fin da giovanissima. La sua carriera si è sviluppata poi fra Sao Paulo e Londra (dove adesso abita), Bruxelles e New York, fino alla riscoperta delle proprie radici italiane. Il suo attuale successo internazionale sta premiando questa voglia di contaminazione. Canta in inglese e portoghese, passa dalla bossa nova alle intense atmosfere acustiche, e poi all’elettronica, ai ritmi tropicali e al jazz, fino al post-rock. Si potrebbe dire una brasilianità cosmopolita, uno stile elegante e al tempo stesso caldo e intenso, quasi un minimalismo vocale assolutamente raffinato. Molte le sue composizioni, insieme a brani di Tom Jobim, Gateano Veloso (fra cui il celebre canto d’esilio “London London”), Tom Waits. L’accompagna un gruppo di ottimi musicisti, anch’essi viandanti dell’arte, come Cibelle: FELIPE PAGANI (chitarra, synth); VLADIMIRO CARBONI (percussioni); KRISTIAN CRAIG ROBINSON (electronics, chitarra, synth); CARLOS RODRIGUEZ VERGER (suoni).
martedì 25 luglio – Montevarchi – Anfiteatro della Ginestra
“JAZZ 4 PEACE”
DANIELE MALVISI QUARTET con DANILO REA
Gandhi, Madre Teresa, Martin Luther King, Nelson Mandela e altri ancora… personaggi che in modo diverso hanno lavorato per la pace e l’emancipazione dell’umanità sono il punto di riferimento di questo originale progetto di DANIELE MALVISI (sax), nato grazie anche a Sergio Noveri, promotore del Festival della Pace di Assisi. Un concerto di jazz interamente ispirato e dedicato ai personaggi storici più rappresentativi della filosofia della solidarietà e della tolleranza condotto da un gruppo di ottimi musicisti, alcuni dei quali molto attivi anche nel Valdarno, come GIANMARCO SCAGLIA (contrabasso) e GIOVANNI CONVERSANO (chitarra) e lo stesso Malvisi, a cui si è aggiunto UMBERTO T. GHANDI (batteria). Ospite del Quartetto di Malvisti sarà DANILO REA, uno dei più importanti pianisti jazz italiani, che ha condiviso fin dall’inizio questo progetto. Cioè voler “tradurre in musica la vita di persone molto semplici, spiriti sereni animati da enorme coraggio e indistruttibile determinazione, la stessa che ha permesso loro di perseguire i propri ideali fino alla fine, ed esprimere concetti come quello della semplicità, della serenità e della perseveranza…”
giovedì 27 luglio – Cavriglia – piazza Enrico Berlinguer
JENNY SORRENTI & TERXIKORA
Una voce leggendaria: padre napoletano e madre gallese, già attivissima cantante, chitarrista e compositrice con il gruppo “progressive” Saint Just, nella Napoli creativa dei primi anni Settanta. Poi come solista con quattro album ricchi di colori e di suoni della tradizione mediterranea e della cultura britannica, inventandosi (insieme al mai dimenticato produttore e artista Umberto Telesco) le possibili interazioni fra le atmosfere napoletane e la musica celtica. Le tante lingue in cui ama cantare (dall’ebraico allo spagnolo antico, dal siciliano al galiziano, dall’italiano alla lingua partenopea e all’inglese), recuperando antichi testi e musiche della cultura popolare mediterranea ed europea (passando semmai da una cover di Nick Drake…), dimostrano come i confini nel lavoro di JENNY SORRENTI siano un limite solo da superare. Nelle performance dal vivo l’accompagna una band formata da eccellenti musicisti come VINCENZO ZENOBIO (fisarmonica, clarinetto e sax) e PIERO VITI (chitarra e oud), e impreziosita dalla presenza di MARCELLO VENTO, straordinario percussionista (Canzoniere del Lazio, Alberomotore, Carnascialia), sperimentatore e spesso costruttore degli strumenti che suona.
mercoledì 2 agosto – San Giovanni Valdarno – piazza Masaccio
“RITMI NELLE CAVE”
ANTIDOTUM TARANTULAE, TILAK, DJ RUSPA
Nell’insolito (e lunare) scenario delle Cave di Levane, ecco una notte dedicata ai ritmi etnici, alla danza, all’intreccio fra musica tradizionale ed evoluzioni elettroniche. Un invito al movimento! Un fiume di suoni e pulsazioni proposto, senza soluzione di continuità, da tre differenti attori.
ANTIDOTUM TARANTULAE sono DAVIDE DEL CAMPO (voce, tamburelli, tammorre, cupacupa); CRISTIAN DEL CAMPO (violino, mandolino); NICOLA BARBAGLI (fisarmonica); LETIZIA LIGUORI (voce, castagnole); IRENE BIANCALANI (voce, percussioni); ALESSANDRO PINZANI (chitarra); GIOVANNI GIUSTI (contrabbasso): gli strumenti della tradizione popolare e la frenesia della pizzica salentina, della tarantella, della tammurriata e del saltarellu marchigiano. E altri ritmi tradizionali (giamaicani, irlandesi e balcanici) che conducono inevitabilmente dalle parti della contaminazione.
TILAK è invece un gruppo che unisce loop elettronici, sperimentazione, drum&bass e molteplici strumenti acustici per lo più legati alle tradizioni orientali. Diretto da FRANCESCO LANDUCCI (sitar, saze, synth) con l’emozionate voce della cantante greca MARINA MULOPULOS (che offre colori di pura mediterraneità), e con MATTEO SCARPETTINI (tabla, congas) e PIETRO RIPARBELLI (udu, darbuka). Una coinvolgente festa sonora. Una fusione magmatica di antico e moderno… oriente e occidente, appunto.
Il morso della taranta e l’avanguardia. Identità in trasformazione, per trovare poi altre vie e altre memorie, diventando finalmente “musica del mondo”. Il tutto condito dai dischi (quasi un ethnorave…) di DJ RUSPA (o per meglio dire: Diggeiruspa!). PRODUZIONE ORIGINALE DEL FESTIVAL ORIENTOCCIDENTE
venerdì 4 agosto – Cave di S. Maria Monteleoni – Levane (Bucine)
ELIANTO
Nasce dall’incontro di cinque musicisti provenienti da differenti aree musicali (e anche geografiche), molto apprezzati nell’ambito della musica popolare Italiana. Una sorta di “supergruppo” costituito da MINO CAVALLO (chitarrista di Alta Madera), CLAUDIO CARBONI ed ETTORE BONAFÈ (rispettivamente sax e percussioni di Banditaliana), AMEDEO RONGA (contrabbassista collaboratore di Alfio Antico) e arricchito dalla bella voce di ANNA GRANATA (Tuscae Gentes e più volte presente nei progetti di Riccardo Tesi). Il risultato è un suono che unisce idealmente la musica di popoli diversi e la composizione moderna. Brani originali o tradizionali vestiti di nuovi arrangiamenti sono le tappe di un cammino nell’animo umano. Una “danza libera” tra memoria e futuro, amori trovati o subiti, nostalgie di mondi perduti e desideri di mondi da realizzare, partenze reali e immaginarie, all’insegna di una “saudade” globale. Compagni di viaggio, in questo concerto speciale: RICCARDO TESI (virtuoso dell’organetto e una delle figure più importanti della world music europea), ALFIO ANTICO (eccezionale percussionista siciliano) e ALESSANDRO DANELLI (voce del progetto Les Anarchistes). I suoni sono di Gianluca Masala.
PRODUZIONE ORIGINALE DEL FESTIVAL ORIENTOCCIDENTE
martedì 8 agosto – Terranuova Bracciolini – piazza Liberazione
BALLARO’
Ballarò è un mercato dalle antichissime origini nella Palermo di oggi. È colori, odori, sapori, voci. È Mediterraneo, cultura e popolo. E’ incontro di tradizioni, passato e presente. La musica dei Ballarò richiama proprio il brulicare della suggestiva piazza palermitana. Vive del connubio tra modelli etnici siciliani e sonorità mutuate da diverse aree geografiche e culturali. Musiche e testi in lingua siciliana, interamente di propria creazione, si intrecciano con evocazioni africane, danze brasiliane, tango argentino, jazz e improvvisazione europea, raccontando amori e varie umanità con l’ironia e la poesia del caratteristico linguaggio metaforico siciliano. Il gruppo è formato da SALVATORE MECCIO (voce, chitarra battente, bouzouki, tammorre); NICOLÒ TERRASI (chitarre, basso acustico); VITTORIO CATALANO (voce, sax t., ciaramella, flauto, fiati etnici); MARCELLO BONANNO (coro, tastiere, fisarmonica, basso acustico); SERGIO ODORI (cajon, djembe, darrabuka, batteria). Le suggestioni della mescolanza sono avvalorate anche dalla tromba cubana di SANDRO GARBEJ TRABA, dal sapiente basso rock di ARLO BIGAZZI, dalle percussioni magrebine di ABDELILAH AARAB.
PRODUZIONE ORIGINALE DEL FESTIVAL ORIENTOCCIDENTE
domenica 27 agosto- Castelfranco di Sopra – piazza V. Emanuele
IL CUORE PERDUTO DELL’ASIA
LUNGO LA VIA DELLA SETA – 600 FOTO DI CARLO PASQUINI
Un’installazione che racconta più viaggi, da occidente verso un’Asia perduta ma anche da ritrovare: le moschee e le madrase di Chorsu, Samarkand, Bukara e Kiwa, che hanno visto il passaggio di Gengis Kan, Timur e Babur verso Kabul, padri di grandi imperi asiatici, e ha sofferto anche la presenza dei nuovi signori della nostra epoca. Volti di umanità ancora viva. Architetture. Colori. Attraverso l’occhio attento, e il cuore, di un instancabile viaggiatore di oggi.
14 luglio – 13 agosto 2006: Casa Masaccio – San Giovanni Valdarno
PROLUSIONI AI CONCERTI DI LORENZO PALLINI
ORIENTOCCIDENTE 2006 : una produzione Officine della Cultura & Materiali Sonori .
Provincia di Arezzo
Comuni di Montevarchi, San Giovanni Valdarno, Terranuova Bracciolini, Cavriglia, Bucine, Castelfranco di Sopra.
Realizzata con l’adesione di
Toscana Musiche, ARCI Valdarno
e di :
Eta 3
Unicoop Firenze – Il cuore si scioglie
La Castelnuovese
Banca Etruria
Legacoop Arezzo
impianti audio e luci : MUSIC FACTORY
Grazie alle suggestioni e agli esempi offertici da Alexander Langer e Gad Lerner