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Conclusa la decima edizione del Festival Orientoccidente: grazie a tutti!
Con la pubblicazione su youtube del sesto video della serie “The Zest Of Minute”, dedicata agli artisti e ai luoghi del festival, si è ufficialmente conclusa la decima edizione di Orientoccidente. I video curati da Pierfrancesco Bigazzi e Mattia Calosci (con The Gang, Frankie Chavez, exCSI, Shel Shapiro, la Banda Improvvisa e, infine, Riccardo Tesi & Bantitaliana) sono stati uno degli eventi più originali di un festival che, al suo decimo – fondamentale – giro d’orizzonte, ha voluto confermare la sua vocazione a non voler essere una semplice rassegna di musica, ma un progetto culturale, attento alle realtà in cui si svolge, vigile rispetto al mondo, disponibile alle contaminazione fra i generi e le forme di comunicazione.
Mai come quest’anno Orientoccidente è stato infatti un festival di musica, ma anche di parole, di teatro, di immagini.
Sui vari palcoscenici nei comuni di Cavriglia, San Giovanni Valdarno, Montevarchi, Terranuova Bracciolini, Pergine Valdarno, Bucine, Loro Ciuffenna, Figline Valdarno si sono svolti 13 eventi principali (più i sei mini concerti acustici e informali per The Zest) con circa 130 fra musicisti, tecnici, attori (difficile ricordarsi con precisione quanti erano con l’OMA, con Diesis Teatrango, con Banda Improvvisa…).
Davanti a piazze gremite (spesso nonostante il tempo avverso…) con un pubblico che complessivamente ha superato le 8.000 unità.
Con la rete Orientoccidente Network gli eventi sono diventati oltre 30 e di questo ringraziamo il Traiana Summer Fest, Slow Food 6 – Suoni di Terra Madre, l’Antico Teatro Stabile del Meriggio, il Perlamora Festival. Tutte manifestazioni con cui abbiamo attivamente collaborato e con cui si sono saldati intenti e obbiettivi. Un patrimonio che dimostra la ricchezza culturale del nostro territorio e che dovremo coltivare e integrare con maggior convinzione nei prossimi anni.
Ringraziamo prima di tutto i musicisti e gli artisti intervenuti che hanno voluto capire e condividere i propositi che hanno animato il nostro lavoro.
E ringraziamo il numeroso pubblico che (come ogni anno da dieci anni) ci ha seguito e aiutato a capire cosa dovevamo fare.
Ringraziamo i tecnici di Music Factory Live.
Gli sponsor (Unicoop Firenze, Estra, Coingas, Publiacqua, Coop Centro Italia) che ci hanno sostenuto.
I media che hanno voluto raccontare quello che stavamo raccontando.
Le varie, tante, associazioni e cooperative che hanno condiviso con noi il progetto.
La Regione Toscana e la Provincia di Arezzo. E soprattutto gli Assessori, gli Assessorati alla Cultura e le strutture tecniche dei Comuni del Valdarno.
Senza di loro, come ogni anno da dieci anni, sarebbe stato veramente impossibile realizzare Orientoccidente.
Ringraziamo infine noi stessi, le persone che lavorano con Materiali Sonori e con Officine della Cultura.
Come è capitato altre volte in tutto questo tempo che ci separa dall’ormai lontano 2005, il festival che racconta le culture e le musiche migranti, si è svolto mentre nel mondo s’infiammavano scenari di guerra e di disperazione. Non solo le vicende dei popoli che arrivano alle nostre coste con le loro vite di angoscia e di speranza, ma anche le guerre in Ucraina, in Siria, in Iraq e soprattutto l’ennesimo conflitto israeliano-palestinese.
Orientoccidente non è stato sordo e cieco rispetto a tutto questo e spesso le sue serate sono diventate momento di riflessione e di protesta.
Riconfermando il suo essere, attraverso le arti, portatore della cultura della pace.
Questa è la cosa di cui, a conti fatti, siamo più orgogliosi.
Arrivederci all’11.
giampiero bigazzi
ORIENTOCCIDENTE